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Sei proprio il mio Typo

Anche i caratteri (o font) hanno una storia.

Tra device, libri, riviste, documenti e giornali, siamo circondati da testi, ognuno scritto secondo un determinato carattere. Chi li ha inventati? Quando? Perché e per cosa? Li usiamo ogni giorno ma non ce lo chiediamo mai.

“Sei proprio il mio typo. La vita segreta dei caratteri” è il saggio di Simon Garfield che ci racconta la storia dei caratteri che usiamo o leggiamo. Il libro “rappresenta un autentico compendio della secolare storia della tipografia, da Gutenberg ai giorni nostri, che conta oltre centomila tra font e caratteri tipografici, ognuno con le sue peculiarità e le sue alterne fortune”.

Non importa essere grafici. Chiunque, ogni volta che preferisce un carattere dal menu a tendina del computer, sta già facendo una scelta. Non solo estetica ma di significato. Utilizzando i caratteri, comunichiamo qualcosa.

Come dice l’autore “non sono il semplice disegno di lettere dell’alfabeto, ma costituiscono un vero e proprio veicolo di emozioni. E, proprio in virtù di questa loro innata capacità comunicativa che, in molti casi, sono finite per diventare icone universalmente riconoscibili, scolpite per sempre, nel bene e nel male, nell’immaginario collettivo di ogni epoca e latitudine”.

Il Futura – la creazione più longeva di Paul Renner – è il più famoso di tutti i caratteri tedeschi. Commissionato nel 1924, risale a un’era precedente ai nazisti, e a più di ottant’anni dalla sua nascita ha ancora un aspetto moderno. È un carattere cui gli appassionati di caratteri tengono molto, come dimostra la controversia scoppiata quando IKEA lo abbandonò a favore del Verdana.

Questa è solo una delle tante storie interessanti e formative, a tratti divertenti, da leggere nel libro.

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