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Il colore dell’anno 2023 non esiste?

Avrai visto ovunque, sui social e anche su alcune testate online, che il colore dell’anno 2023, scelto da PANTONE  è 18-1750 Viva Magenta.

Pantone LLC è un’azienda statunitense che si occupa principalmente di tecnologie per la grafica, della catalogazione dei colori e della produzione del sistema di identificazione di questi ultimi. Noto come Pantone Matching System (PMS), è divenuto a norma internazionale per quanto riguarda la grafica ed è utilizzato anche per la gestione dei colori nell’industria e nella chimica.

L’importanza che riveste il sistema Pantone è fondamentale per i grafici e i designer di tutto il mondo. Un colore, per essere utilizzato, ha bisogno di essere decodificato, di modo che possa essere riprodotto il più fedelmente possibile su ogni tipo di media, (carta, oggetti, tessuti, materiali, display, etc) in ogni parte del mondo.

Dopo l’annuncio, ho cercato su internet informazioni sul colore Magenta e ho trovato diverse curiosità: per esempio che l’origine del nome è associato ad una storica battaglia, che è stato trovato per sbaglio nel 1858 da un chimico tessile dopo una notte insonne. Una notizia in particolare ha colto la mia attenzione più delle altre, che in realtà il Magenta non esiste. Ma andiamo con ordine.

L’inventore

A creare,per puro caso,il colore magenta, fu François-Emmanuel Verguin, un chimico di Lione alle prese con la creazione di nuovi coloranti artificiali per l’industria del tessile. Dopo una notte di febbrili ricerche per creare un colorante efficace, il chimico decise di andare a dormire, ma prima gettò dalla finestra tutti i composti usati per i propri esperimenti. La mattina dopo, guardando i rimasugli rimasti nella bacinella, trovò uno stupendo colore, la fucsina.

L’origine del nome

Non c’è una certezza sul perché il colore si chiami magenta. Una delle ipotesi è che il nome derivi dalla battaglia di Magenta del 1859, durante le guerre per l’Unità d’Italia, dove Napoleone III di Francia sconfisse l’esercito austriaco. Fu così devastante per entrambi gli eserciti e così cruenta che, quando i partecipanti e gli osservatori prestarono attenzione alla tinta del sangue di cui era stato impregnato il terreno, trovarono una significativa somiglianza con l’iridescenza del colorante sviluppato chimicamente nel 1858 da Verguin.

Il “caso” Magenta

I nostri occhi sono il “dispositivo” in grado di far percepire alla nostra mente oltre 200 diverse sfumature di colore, di differenziare con precisione le sfumature più particolari e di riconoscere oltre 20 livelli di saturazione e 500 livelli di luminosità.

All’interno del nostro occhio, sulla retina, sono presenti dei fotorecettori chiamati “coni”. Ne abbiamo di tre tipi: quelli che riconoscono il rosso, quelli che riconoscono il verde e quelli che riconoscono il blu. Come facciamo allora a riconoscere tutti gli altri colori?

Il giallo, per esempio ha la sua lunghezza d’onda, che cade a metà strada tra il rosso e il verde e il nostro cervello, di fronte a questo colore, elabora le informazioni raccolte, per darci la percezione del giallo. Nel momento in cui tutti e tre i coni vengono attivati, percepiamo il bianco, quando non viene attivato nessun cono abbiamo il nero.

La particolarità del magenta, che lo differenzia ad esempio dal giallo, è che provoca contemporaneamente il rilevamento di due lunghezze d’onda che si trovano ai due estremi dello spettro luminoso, il rosso e il viola. In questo caso, la prima opzione per il cervello sarebbe quella di trovare un colore che sia a metà strada tra i due. Ma secondo quel procedimento, ciò che si otterrebbe sarebbe il verde, e questo non è rappresentativo della mistura tra rosso e viola.

Quando il magenta appare davanti agli occhi, il cervello inventa un colore che non corrisponde a nessuna parte dello spettro visibile. A differenza di tutti gli altri colori, il magenta non ha una propria lunghezza d’onda, cioè non esiste. Ma lo vediamo e lo percepiamo.

 

Le fonti che ho usato e dove potrai trovare altre curiosità e approfondimenti:

https://interiorissimi.it/il-colore-magenta-non-esiste

https://www.momarte.com/blog/colori/perche-il-magenta-non-esiste-colore-spettro#nascita

http://www.boscarol.com/blog/?page_id=8811