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Filosofia del graphic design

A volte accade che leggendo un libro ci si innamori così tanto dell’autore da voler leggere tutto quello che ha scritto. Mi è successo con Riccardo Falcinelli.

Da “Cromorama” sono passato a “Filosofia del graphic design”, un libro che mi ha letteralmente folgorato. Falcinelli, infatti, non è solo uno scrittore, un accademico e un teorico ma anche un grafico. La “Falcinelli&Co” è la sua società “specializzata in editoria e design del libro: dalla composizione tipografica all’illustrazione, dalla ricerca iconografica all’allestimento cartotecnico”.

“Da almeno due secoli, nella società industrializzata, il graphic design contribuisce a dare forma agli oggetti e ai discorsi che ci circondano in ogni ambito della produzione e della conoscenza: dal packaging delle merci ai sistemi di segnaletica, dall’editoria alle interfacce digitali. Un potere non soltanto estetico, ma retorico e politico, su cui vale la pena meditare.”

390 pagine che definire “libro” è riduttivo.
Si tratta, piuttosto, di una vera e propria antologia. Anzi.

“…la prima antologia in lingua italiana che raccoglie le idee, le visioni, i manifesti di alcuni dei maggiori protagonisti della grafica del Novecento: artisti, designer e tipografi che si sono dedicati alla riflessione critica dall’interno del proprio mestiere, arrivando ad anticipare molti degli aspetti del mondo attuale. Lissitzky che, un secolo fa, già prefigura un’elettrobiblioteca; Moholy-Nagy che profetizza un libro di scuola simile a un magazine illustrato; Otto Neurath che pone le basi per l’infografica con cui ci orientiamo ovunque; Muriel Cooper che negli anni Ottanta intravede nel computer virtú e pericoli del telelavoro. Quaranta testi – la maggior parte mai tradotti prima – che tracciano i contorni di una disciplina proteiforme e definiscono gli snodi di un dibattito articolato: qual è il potere del graphic design nella società di massa? Si tratta di un servizio o di un’opera di ingegno? E chi guarda la grafica è un utente consapevole o un mero consumatore? Quaranta riflessioni fondamentali per il design, che si rivelano indispensabili anche per chiunque, oggi, si interessi alle immagini e alla loro storia, al sistema dei media e alla cultura visuale in senso lato.”

“Ciascun testo selezionato in questo libro rivela, attraverso il discorso sulla grafica, una visione del mondo o un modo di sentire la vita. Non si tratta perciò di saggi tecnici o critici, ma di poetiche, proponimenti, previsioni, manifesti, dichiarazioni di intenti, proclami e pure, perché no, di chiamate alle armi”.

Potrei proseguire all’infinito con le citazioni perché è davvero un’opera ricca di spunti e riflessioni. Lo consiglio a chi fa il mio mestiere. E non solo.

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